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In Giappone, come ogni anno, si è tenuta una festa per esaltare ed idolatrare l'organo sessuale maschile!
Più precisamente questa per noi insolita festività si svolge nella città di Kawasaki e prende il nome di "Kanamara Matsuri", ovvero "festa del pene gigante".
Questa festività, spiega la community "We Love Tokyo", ha origini antichissime e si fonda su una leggenda secondo cui nell'antichità vi fosse una ragazza posseduta da un demone che "risiedeva" nella su vagina: ogni qual volta un ragazzo tentasse di avere un rapporto sessuale, il demone lo mordeva al pene castrandolo.
Fu così che un fabbro ebbe l'idea di costruire un fallo in acciaio con il quale penetrare la giovane: l'espediente ebbe successo e fu la chiave per sconfiggere il demone.
Da quel giorno ogni primavera, nel tempio di Wakamiya Hachimangu di Kawasaki, meglio conosciuto come Kanamara Jinjya, si celebra la festività del pene gigante, la cui data varia di anno in anno, capitando usualmente di domenica.
La festività risale all'epoca Edo, periodo storico in cui le prostitute si recavano al tempio, pregando che i loro guadagni si incrementassero e affinché potessero evitare le malattie veneree, molto diffuse al tempo, come la sifilide.
Oggigiorno si prega per lo più per chiedere una maggiore fertilità e, quindi, un concepimento, e per scongiurare il rischio AIDS che ha preso, nelle preoccupazioni del popolo giapponese (come del resto del mondo), il posto proprio della sifilide.
Al di là del tema, già di per se molto particolare, la festa diventa occasione per campagne di sensibilizzazione, prevenzione e di raccolta fondi.
Si registra annualmente una grande affluenza e colpisce l'eterogeneità delle persone che vi partecipano: il rito, infatti, coinvolge dai più giovani agli anziani che si ritrovano in piazza, intorno al fallo gigante.
Vi è anche una grande partecipazione di omosessuali, trans e travestiti che si uniscono con goliardia alla celebrazione senza che questo arrechi il benchè minimo problema ai partecipanti.
Grande segno di civiltà, educazione e apertura mentale del popolo nipponico.
Nel contesto la zona pullula di bancarelle e venditori ambulanti che vendono ogni sorta di beni, rigorosamente di forma fallica.
Il culmine della festa si raggiunge quando ha inizio la processione, presieduta da un monaco shintoista, con protagonista, inutile dirlo, un enorme fallo trasportato per le strade della città su un baldacchino (omikoshi).
La festività si protrae per tutta la giornata con cibo, canti e danze.
Forse dalle nostre parti qualcuno direbbe che si tratta proprio di una "festa del ca....", ma ci piace pensare che sia, invece, un'opportunità per la comunità di Kawasaki di riunirsi e trattare temi sociali importanti, come la prevenzione all'AIDS appunto, mostrando un clima di grande divertimento e serenità, senza distinzione d'età, orientamento politico, religioso o sessuale.
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