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Roger Federer: «Il sapore del mio eterno successo»

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view post Posted on 9/2/2018, 00:17     +1   Top   Dislike
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fonte : www.vanityfair.it

Si può continuare a vincere nello sport anche a 36 anni? Il tennista svizzero è la risposta vivente. Dopo la conquista del prestigioso Australian Open, racconta la passione per l’agonismo e la vita oltre la racchetta. E sì, anche la passione per la cucina

Dio esiste e gioca a tennis». I fan di Roger Federer lo ripetono spesso. Poche parole per riassumere la totale devozione verso il trentaseienne campione svizzero che ha un palmarès di vittorie quasi impossibile da elencare. Otto volte vincitore del torneo di Wimbledon, il tempio del tennis per antonomasia. È il giocatore che è stato più a lungo il numero uno del mondo (oggi è al secondo posto alle spalle di Rafa Nadal).

E con la sesta vittoria agli Australian Open a Melbourne è diventato il primo giocatore in campo maschile a conquistare 20 tornei del Grande Slam, ovvero i quattro appuntamenti più importanti, che comprendono anche il Roland Garros a Parigi e gli Us Open a New York. Quando gli hanno consegnato l’ultima coppa, ha ringraziato il team, la famiglia e il pubblico per il supporto, ha fatto i complimenti allo sconfitto, il croato Marin Cilic, numero tre al mondo, e poi si è lasciato andare in un pianto dolcissimo, roba da pelle d’oca per gli spettatori, alla tv e sugli spalti.

Sì perché Roger Federer, oltre a essere un mago della racchetta, è unanimemente riconosciuto come un gran signore, campione di garbo e bontà con le sue iniziative in aiuto dei bambini disagiati in Sudafrica o per soccorrere le popolazioni colpite dallo tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano. Uno che ti si apre il cuore a vederlo risorgere dopo l’annus horribilis del 2016 in cui era scivolato addirittura fuori dalla top ten internazionale. Uno che quando ti scrive, ci mette le faccine delle emoji, come se fosse una chat tra amici. E per quelli che proprio non se ne intendono di dritti, rovesci e volée, Federer è anche il protagonista del nuovo spot di Barilla, insieme con Davide Oldani. Entra in scena con fare calmo e concentrato come se dovesse cominciare un match, solo che si ritrova a fare una lezione di cucina bella tosta con lo chef del D’O di Cornaredo, lui che a mettersi ai fornelli, nella vita reale, non ci aveva mai pensato.

Che cosa la spinge oggi a continuare, quando potrebbe godersi la fama?
«La mia motivazione deriva dalla mia passione per il gioco in sé. Il fatto è che mi piace ancora allenarmi e lavorare per innovare il mio modo di interpretare il tennis. Ho la grande opportunità di giocare in così tanti luoghi differenti e di farlo nelle arene sportive più importanti: è una sensazione che amo e che spero di poter provare ancora a lungo. E poi ci sono il mio team, la mia famiglia, i miei fan. Il loro affetto è incredibile e di sicuro mi ha spinto ad andare avanti, ben oltre i trent’anni».
E se dovesse iniziare a perdere?[/color]
«Bisogna saper guardare oltre le sconfitte. Un tennista ne deve affrontare parecchie nella propria carriera, perciò impara a costruirci qualcosa intorno, a ricavarne uno stimolo per migliorarsi. Senza contare che il nostro è uno sport che ti offre tante occasioni per riprovarci, per andare oltre. Non ha senso rimuginare troppo su una batosta, nella vita c’è sempre una opportunità di fare bene. Questa è una grande lezione, uno degli aspetti del tennis che più amo».
Che cos’altro le ha insegnato?
«La disciplina, la concentrazione e la pazienza. Da ragazzo, ho buttato via un sacco di partite perché ero troppo impulsivo. Mi sentivo frustrato e alla fine mi facevo lo sgambetto da solo. Disciplina e pazienza sono due qualità preziose, a prescindere dal lavoro che si fa, e spero tanto di riuscire a trasmetterle ai miei quattro figli».
Che cosa le ha lasciato invece l’esperienza sul set con Davide Oldani? Alla fine ha imparato a cucinarlo un bel piatto di spaghetti?
«Forse sì! Ma soprattutto ho scoperto che stare in cucina può essere divertente. E che usare coltelli affilati richiede concentrazione e ritmo. Ho davvero tagliato i pomodori, cucinato la pasta e preparato il sugo. Ho solo avuto una controfigura quando si trattava di tritare velocemente le verdure: visto che sono ancora un giocatore in attività, proprio non potevo rischiare di tagliarmi un dito! Non conoscevo Oldani, ma quando ho letto del suo lavoro sono rimasto molto colpito e credo che abbiamo molto in comune. Siamo entrambi appassionati dei nostri due mestieri. Diamo sempre il meglio, da professionisti, ma senza tralasciare un tocco di leggerezza e di humour. Insieme ci siamo divertiti per davvero e secondo me si percepisce».
Il rapporto dell’atleta con il cibo?
«Cerco di nutrirmi in modo bilanciato e di sperimentare cucine differenti nei giorni in cui non devo giocare. Vado matto per i ristoranti italiani, giapponesi e indiani, mentre d’inverno mi piacciono tantissimo la fonduta e la raclette. Due ore prima di ogni match mangio un piatto di pasta con una salsa leggera e non lo dico solo perché adesso sono nella campagna di Barilla. Sono vent’anni che mi regolo così, ecco perché questa partnership per me è autentica, reale».
Dopo la strana coppia Federer-Oldani, c’è qualche altro incontro impossibile che le piacerebbe fare?
«Se avessi la macchina del tempo, vorrei scendere in campo contro Björn Borg, è stato un giocatore così elegante e completo da fondocampo. Mi ha fatto da capitano nel 2017, durante la prima edizione della Rod Laver Cup. È stato super, abbiamo parlato a lungo e mi sono fatto raccontare com’era il tennis ai suoi tempi. Ho fantasticato su come sarebbe stato battersi con lui».
Però di lei dicono che è il migliore di tutti.
«Sì, ma io non vorrei essere solo ricordato per le mie vittorie. Spero che in futuro la gente pensi a me come un buon ambasciatore del tennis, del mio Paese e della mia famiglia anche al di fuori del campo. Vorrei contribuire a diffondere lo spirito di questo sport anche in luoghi lontani dal tennis. Condividerne la bellezza con persone che prima non lo conoscevano è qualcosa che mi rende felice».


 
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view post Posted on 23/2/2018, 20:41     +1   Top   Dislike
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Roger :clap: gioca davvero il tennis stilisticamente più perfetto, bello ed elegante spor06
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view post Posted on 6/3/2018, 18:35     +1   Top   Dislike
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CITAZIONE (Signorina Insonne @ 23/2/2018, 20:41) 

Roger :clap: gioca davvero il tennis stilisticamente più perfetto, bello ed elegante spor06
Resterà per sempre uno dei più grandi ...se non il più grande gif


Miss l'ho sempre saputo che i tuoi gusti sono perfetti..... :wub: :wub: :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 19/3/2018, 17:52     +1   Top   Dislike
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CITAZIONE (polis71 @ 6/3/2018, 18:35) 
CITAZIONE (Signorina Insonne @ 23/2/2018, 20:41) 

Roger :clap: gioca davvero il tennis stilisticamente più perfetto, bello ed elegante spor06
Resterà per sempre uno dei più grandi ...se non il più grande gif


Miss l'ho sempre saputo che i tuoi gusti sono perfetti..... :wub: :wub: :wub: :wub: :wub:

micky, ho gusti sopraffini? :capisc:
:abbr: :abbr: :abbr:

 
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